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Edizione 2019

Vieni al Festival! Ecco come raggiungere il Teatro Sociale

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La sede degli eventi del Festival in programma per sabato 14 e domenica 15 settembre è il Teatro Sociale di Bergamo, situato in via Colleoni 4, nel cuore di Città Alta. 

Sono diversi i modi per raggiungere il Teatro:

• CON LA FUNICOLARE
Città Alta e Città Bassa sono collegate dalla Funicolare, situata a metà di viale Vittorio Emanuele con arrivo in Piazza Mercato delle Scarpe. La stazione della funivia in Città Alta dista 300 metri dal Teatro Sociale.

• IN AUTOBUS
Il Teatro può essere raggiunto dalla stazione autolinee in quindici minuti con gli autobus della Linea 1 del trasporto pubblico urbano (anche dalla Stazione FS). 
La fermata dei mezzi di trasporto urbano è Colle Aperto. Dalla fermata dell’autobus al teatro ci sono meno di 10 minuti a piedi.
Città Alta è inoltre servita dalla Linea 3 (fermata Piazza Mercato delle Scarpe) e dall’Airport Bus, che collega l’Aeroporto “Caravaggio” con Colle Aperto.

• IN AUTO
Chi raggiunge Bergamo in auto deve seguire le indicazioni per il centro storico; conviene lasciare l’auto nei più vicini parcheggi sotterranei (piazza della Libertà e via Borfuro) e prendere l’autobus della Linea 1 per Città Alta.
Oppure è possibile proseguire in auto fino a Bergamo Alta e parcheggiare nei parcheggi a pagamento posti lungo le mura o in quelli custoditi all’interno della cerchia muraria.

Non si può accedere con mezzi privati in Città Alta:
– tutti i giorni festivi, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 19.00;
– il sabato, dalle 21.00 alle 01.00. 

ATTENZIONE: Domenica 15 settembre in città si corre la StraBergamo che potrebbe creare traffico e rallentamenti alla viabilità in auto e autobus. 

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Amici del festival

Amanda Sandrelli accende le emozioni racchiuse nella Lettera d’oro 2019

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Intensa e delicata, appassionata e rispettosa, Amanda Sandrelli ci ha regalato un’interpretazione davvero unica della lettera vincitrice del Festival delle lettere 2019 scritta da Raffaelle De Nicola alla sua città, L’Aquila.
Un messaggio dal futuro, ricco di spunti per il presente, un invito a rialzarsi e a ricominciare a volare dopo il disastroso terremoto di 10 anni fa. 

Clicca qui per leggere la lettera di Raffaella De Nicola.

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Amici del festival

Da Diodato una dichiarazione di amore e coraggio per il mondo dei nonni in pieno stile Festival

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Senza lo sforzo creativo del proprio nonno per conquistare l’amore negli anni 30, Diodato non sarebbe qui e non avrebbe potuto dedicare musica e parole uniche al pubblico del Teatro Sociale e alla sua stessa famiglia.

Nel sabato sera del Festival, il cantautore tarantino ha infatti portato con sé sul palco il prezioso scambio epistolare di nonno Salvatore e nonna Rosetta e interpretato una delle lettere finaliste di questa edizione scritta da una nipote per celebrare il compleanno della propria amata nonnina.

Ed è questo il motivo per cui ho voglia di conoscerti nonna, perché sento di appartenerti. Non puoi immaginare quanto mi scoppi il cuore ogni volta che varco la soglia della porta, al mio ritorno, e so di poterti riabbracciare. Ogni tuo momento di lucidità, ogni tuo sguardo consapevole, ogni momento in cui riesco a dialogare con te è l’immenso per me.” 

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Amici del festival

Mirkoeilcane condivide l’urgenza di scrivere nata tra le mura di una cella

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Il cantautore romano ha infatti dato voce, sul palco del Teatro Sociale di Bergamo, ad una delle lettere finaliste della categoria fuori concorso Lettera dal carcere

In particolare Mirkoeilcane ha regalato al pubblico del Festival la sua interpretazione della lettera di Antonio, detenuto nel carcere di Volterra: una riflessione introspettiva, un dialogo con la propria anima in cui Antonio stesso esprime il suo desiderio di comunicare e condividere la sua passione per la scrittura.

Eccone un breve stralcio: “Voglio scriverti dei secondi, dei minuti, delle ore e poi ancora i giorni e i mesi e gli anni che passo all’interno di questa cella dove il tempo – lo giuro – non passa mai: entrambi prigionieri, che si inseguono da sempre, incessantemente, ognuno con la sua velocità, col suo tempo, indissolubilmente congiunti. Voglio scriverti della vecchiaia che mi ha fregato, e del tempo che è scivolato via come i granelli di sabbia dall’incavo della mano e, del sorriso che, nonostante tutto mi è rimasto, e basta a nascondere le rughe sulla fronte e le ferite nel cuore.

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