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Videolettera sulla bellezza. Le parole di Vittorio Gassman diventano un film.

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Nei giorni in cui a Roma imperversa la polemica sulle condizioni della città, sporca e trascurata, riecheggiano le parole che Vittorio Gassman rivolse nel 1995 all’amico Giorgio Soavi proprio sullo stesso tema.

La lettera, riscoperta durante il Festival delle lettere del 2011, è stata trasformata dalla regista Serena Corvaglia in un cortometraggio in cui le parole di Gassman sono lette e interpretate da Emanuele Salce.

Caro Giorgio,

sono a Roma da pochi giorni, e già ti scrivo due righe. A me piace scrivere lettere agli amici; negli anni d’accademia, fra me e una diecina di compagni, non contenti di stare insieme giorno e notte dividendo idee, libri, vino e ragazze, intercorse non meno di un migliaio di lettere a mano, un mostruoso epistolario a undici voci che andò purtroppo perduto nei vari traslochi e destini.

Ripenso spesso a quegli anni ’40, ancora grevi di guerra e fascismo ma fervidi di progettualità e utopie d’arte. Anni in cui giocoforza imparavamo l’arte dell’accontentarsi, così poco frequentata dalla generazione attuale: vestivamo goffamente in panni più volte riattati, la pizza in trattoria rientrava nei lussi, a casa si consumava più castagnaccio che caviale. Ma dentro di noi trillava il campanellino della gioventù incosciente eppure presaga, l’attesa via via diventava speranza, fino al ’45 liberatorio, alle pirotecnie del dopoguerra.

Il dopoguerra fu ancora più risicato negli agi, ma gonfio di prospettive, tutto sembrò possibile per tutti: cooperare alla democrazia (!), sfondare nel teatro, bere la Coca-Cola, farsi l’utilitaria. La mia prima cinquecento mi si sfondò contro un paracarro in una sera di ciucca; ma nessun altro motore mi canta più felicemente nella memoria: alla fine dei ’60 guidavo un Porsche vertiginoso, però sapevo che la festa delle illusioni – ovvero la pacchia – era finita per sempre.

Per attraversare Roma non ci volevano più venti minuti ma un’ora e mezzo, i vecchi romani erano sommersi dalla turba dei trapianti, tassinari abruzzesi incazzati come bisonti, vigili spietati dalle disumane cadenze. E naturalmente la televisione che operava i primi cataclismi, e il teatro divenuto comizio, e… e…

Teneva ancora il cinema, feci allora film fra i miei migliori, Profumo di donna, C’eravamo tanto amati con Manfredi e Fabrizi. Durante le pause – ricordo – Aldo cucinava per sé e per i tecnici pignatte di penne all’amatriciana e saporitamente esponeva le sue teorie politiche, non propriamente progressiste.

Gli ’80. Dopo il piombo la farsa. Corruzione e consumismo gettano le fondamenta per la Roma d’oggi

Come è brutta, Roma! Brutta di questa sua accecante bellezza, su cui risaltano i segni dello sfacelo come una voglia di barbabietola su un volto purissimo.

Nessuno vede più nessuno, gli intellettuali si fanno le pippe, i cafoni si ammazzano di fatica per illudersi di divertirsi nel tanfo dei night, nei cinema dal sonoro schifoso, nel pugnalarsi allo stadio. La televisione ha rimpiazzato la realtà, se non passi nei catodi è come se ti avessero tolto la carta di identità; la coda alla vaccinara sa di hamburger…

Mi si potrà dire: “ Ma che te ne frega a te, non è anche un po’ presuntuosa questa tua esigenza di bellezza? Mica sei il paladino della civiltà”. Avete ragione. Io non sono un esteta ma c’è qualcosa di grifagno nelle ferite che la bruttura dilagante ci assesta: davvero credo che per uno come me, che ha sia pur modestamente lavorato sui materiali dell’arte, la bellezza no sia un optional ma un’esigenza, un irrinunciabile elemento dell’alimentazione. E tanti , per fortuna, la pensano ancora così, la partita non è ancora chiusa.

Scrivimi!!! Il tuo comunque romano e romanista

 

VITTORIO

 

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Edizione 2019

Spontaneità, sincerità e ironia nelle lettere finaliste della categoria Under 14

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La categoria che ogni anno colpisce di più per creatività e spontaneità è quella dedicata agli Under 14. Anche in occasione della XV edizione tanti ragazzi, scegliendo tra il tema dell’anno e il tema libero, ci hanno stupiti con le loro lettere! 

I finalisti della categoria dedicata ai più giovani sono: 

Giorgio Coppola
Giorgia Fazio
Alessia Marascio
Alessandro Masoero
Nicolò Romoli
Alice Rossetti

Il 15 settembre la lettera vincitrice sarà interpretata e premiata sul palco del Teatro Sociale di Bergamo, duranto lo spettacolo Le Migliori Lettere condotto da Omar Fantini. 

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Edizione 2018

LETTERA A CHI HA CAMBIATO LA MIA STORIA – APERTURA BANDO 2018

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Il Festival delle lettere, anche quest’anno, vi propone un destinatario speciale a cui dedicare la vostra lettera: quel qualcuno o quel qualcosa che ha cambiato la vostra storia, nel bene o nel male.

È aperto il bando per l’edizione 2018 del Festival, che sarà, come sempre, reso speciale dalle emozioni che saranno racchiuse nelle vostre lettere.

Oltre che per il tema dell’anno, è possibile inviare la propria lettera anche per le altre categorie in concorso:

  • Lettera a tema libero;
  • Lettera under 14;
  • Lettera dal cassetto;

Il bando di concorso e il regolamento completo sono disponibili QUI.

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Edizione 2017

LINEE SPESSE E SOTTILI – INCONTRO CON LA CALLIGRAFIA

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La scrittura si è evoluta nel tempo, ma il suo scopo è rimasto immutato: comunicare. E scrivere a mano, con un tratto di penna o matita, trasmette emozioni tutte da riscoprire!

Domenica 15 ottobre a partire dalle 15.00 presso l’UniCredit Pavilion sarà possibile incontrare i calligrafi di CAI Associazione Calligrafica Italiana per sperimentare in prima persona quest’arte fatta di calami, pennini, pennelli e inchiostro, condividere insieme una nuova esperienza e avvicinarsi a una realtà unica e coinvolgente.

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