2014 | Lettera a un sogno
Tinta (Anna Valentini)
Lettera finalista nella categoria Lettera a un ex.
Caro… Ha senso ancora chiamarti così? Non lo so. È “caro” che ha un peso, un valore. Ciò che costa e per cui vale la pena spendere tutto il denaro. O tutto il proprio amore. Ho pagato il tuo prezzo con pezzetti del mio cuore. Col mio sangue. Con tutta me stessa. Un prezzo salato. E ho pagato a caro prezzo anche il tuo abbandono. Con la mia solitudine che nessuno riusciva a colmare, voragine immensa mai trasformata in lago, nonostante la pioggia. Con la mia vita di colpo spenta, inaridita, fatta di silenzi e giornate senza senso. Io e la mia immagine riflessa nello specchio, io e la mia voce. Io e la mia disperazione. Dal giorno in cui te ne sei andato senza una plausibile motivazione tutto si è sgretolato intorno a me. Non è esistito più nulla. Non avevo più una casa perché non avevo nessuno da cui tornare. Non avevo più un cielo perché non c’era alcuna ragione per ringraziarlo. Non avevo più sogni perché non sapevo con chi condividerli. Mi restavano i ricordi come ferri arroventati che trafiggevano il mio cuore. Non avevo più un cuore, perché sapevo che non avrei amato più nessuno come avevo amato te. Quel giorno hai gridato, con una voce che non sembrava la tua, che cercavi altro, altrove. All’improvviso non volevi punti fermi nella tua vita, o forse volevi solo cancellare quelli messi con me. Non volevi più ancorare il tuo cuore a qualcuno: non ero più io il tuo porto sicuro. Avevi bisogno di altri spazi, altri mari, altri orizzonti. Non sono riuscita a fermarti e ho continuato a darmi colpe che non avevo mai commesso. Convinta di essere rimasta sola perché non ti meritavo. Tu con le tue parole non hai fatto altro che instillare in me questa convinzione, come un veleno lento e letale. Ho continuato a pagare con le lacrime il prezzo del mio amore, ogni giorno. Si dice che ci si abitua alla ne di tutto, figuriamoci a quella di una storia. Ma io ero convinta che per me non sarebbe stato così. Non ti avrei dimenticato, non ti avrei cancellato, come se dovessi scontare a vita la pena per un reato gravissimo. Ero convinta di tutto ciò sino a qualche tempo fa. Un giorno ho incontrato uno sguardo, ascoltato una voce che sono arrivati al mio cuore. Ho capito che non era davvero finito tutto. Avevo di nuovo qualcuno da cui tornare, un cielo da ringraziare, sogni da condividere. Un cuore per amare. E sono tornata alla vita. So per certo che in questo lungo tempo non avrai sentito la mia mancanza. Magari avrai riso di me con un’altra donna. Della mia ingenua stupidità. Perché l’amore rende stupidi. Ma il disamore rende ancora più stupidi. Adesso questi pensieri non mi fanno più male. Ho capito di non avere colpe e merito di essere amata, non derisa né umiliata! Ho capito che tu non eri quel bene prezioso per cui ho pagato un caro prezzo. E ho scritto questa lettera per dirti che non vali poi tanto. Che se tornassi indietro non pagherei nemmeno un euro per riaverti. Caro… non più caro… Adesso finalmente posso dirti addio.. per sempre.
