2007 | Lettera al genio della lampada
Sergio Molinari
Lettera vincitrice nella categoria Lettera dal cassetto.
Ill.mo ed Onorevole
Sig. Ferdinando dei Baroni Galiani
Napoli-Sanseverino
MONTORO
Ghetti 14 Giugno 1866
Carissimo mio Taniello,
prendo la penna ed incomincio primieramente ti dico che qua fa grandissimo caldo, tutte le mattine si va sulla pianura di Montichiari a fare istruzione, siamo diventati come tanti africani per colore della faccia.
Del resto io me la passo benissimo mangiando e bevendo al solito, la fatica veramente giova tanto a me, che ai, miei cavalli, i quali stanno benissimo; è un piacere vedere due grossi coloni, ciò forma il mio contento, per conseguenza canto sempre stonando l’umanità.
Solamente son dispiaciuto non potere inquietare delle madamine non essendovene; preci non si vedono che contadine puzzolenti al solo guardarle che fanno (“veri bagni”) la sete, essendovene negozio per tutte le famiglie.
I tuoi bollini son terminati; preci spediscimene degli altri, non per risparmiare, giacché sai essere diventato un ricco; ma piuttosto per la comodità mia, seccandomi andarli a comperarli alla posta, l’unico luogo ove si trovino.
Abbraccio il mio caro Gio Scanariello col resto non mai mi hai parlato se ricevi la mia lettera. Un bacio alla bella Mamma, con Zi cola e Paparacchione mio, uomo sempre splendido allorquando ho bisogno. Hai più veduto la Bionfiglio? Vuoi maritarti… un amplesso.
Il tuo Liborio
PS: Ti rimetto la lettera di Berardo, avendola dimenticata l’altra volta che ti scrissi
