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2019 | Lettera alla mia città

Roberta Brioschi

Lettera finalista nella categoria Lettera alla mia città.

Cara città,
ho provato a darti un nome, ho cercato sull’atlante, ho sfogliato le cartine e interrogato google maps.
Ho provato a darti una collocazione: un villaggio di pescatori sulla riva di un mare immenso e prezioso, un borgo di montagna innevato e silenzioso, una grande città sovrastata da grattacieli e palazzi, un piccolo paese di campagna colorato e affettuoso.
Ho provato anche a darti un posto nel mondo: a Oriente dove il sole sorge lento e discreto, a Occidente nella frenesia e nel caos del mondo moderno, nel continente africano impoverito dalla ricchezza altrui e profumato delle sue spezie, in mezzo ai ghiacci che si ritirano un po’ ogni anno sdegnati e offesi dagli uomini, nelle foreste così rare e così maltrattate. Non ti ho trovata. Non ci sei!

E allora a chi scrivo questa lettera?
Non c’è modo di trovarti cara città.

E poi ho guardato nel cuore dei tuoi abitanti.
E ho scoperto che voglio una città allegra ma senza rumore, colorata ma senza eccessi, disinvolta ma non volgare, pulita, profumata, musicale, colma di tenerezza e premura.
Voglio una citta piena di tanti cittadini diversi, animata da suoi bambini, addolcita dai suoi anziani, accompagnata dai suoi gatti e dai suoi cani, rallegrata dalle sue sagre e dalle sue feste. Voglio una città dai balconi fioriti, capace di accogliere, di dare, di ricevere, di scambiare, di contaminarsi, di sporcarsi e avere la forza di farsi pulita, una città grande ma dove nessuno si perde, piccola dove però nessuno si tedia, una città ricca di sapere, di sapori, di intonazioni, di arguzie, di espressività e piacevolezze.
Voglio un posto dove vivere che sia l’essenza del mio essere, la prospettiva del mio futuro e il riposo per il mio trapasso.

Allora, cara città, non mi importa dove sei, quanti abitanti hai, come ti si raggiunge, quanto caldo fa in estate e freddo in inverno… contano i sorrisi, gli abbracci, i saluti, le risate e le lacrime, la voglia di stare insieme e di scoprirsi stranamente e inimmaginabilmente simili e vicini.Contano le tue case senza cancelli, le tue strade alberate, le tue scuole sicure, i tuoi porti che ammettono, i tuoi ponti che uniscono.

Non so se troverò mai un posto dove spedire questa lettera, non so se esiste un posto così ma se ci fosse ovunque esso sia è lì che vorrei essere.

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