2018 | Lettera a chi ha cambiato la mia storia
Riccardo Roveda
Lettera finalista nella categoria Lettera a chi ha cambiato la mia storia.
A Te,
che hai deciso di rivoluzionare non il mondo, bensì i giorni banali di chi, nel mondo, ha bisogno di una come te.Tu che ti descrivi come una donna che si è piaciuta da subito senza avere niente di particolare; io direi che sei talmente particolare che non puoi non piacere. Hai passato una vita a lavorare, hai lavorato per costruirci una vita, hai fatto proprio di tutto: impiegata, cameriera, venditrice, animatrice, comica, figurante, mamma, moglie.Hai sempre trovato nel teatro la tua realtà, una protagonista in cerca di parte. Alla fine te la sei scritta la tua parte e hai calcato le scene con un monologo autobiografico che hai portato in giro anno, dopo anno, dopo anno, dopo anno; di cui poi pubblicherai un libro di sole 100 righe scritte grosse. Ma per te non era abbastanza e hai deciso di goderti il tuo tempo, lasciando tutto, la tua vita doveva cambiare!Ma tanto lo sapevi già che dopo 2 settimane tutto sarebbe ricominciato e così ti sei messa a dispensare in un baretto in mezzo al verde colazioni e sorrisi.
L’inclinazione alla naturale comicità, al contatto con le persone, alla voglia di parlare con chiunque, ti portano a cercare di trasformare la quotidianità in un grande palcoscenico, insomma sei sempre un’attrice! Già, un’attrice, e bada bene la differenza tra fare gli attori ed essere attori: chi sale su un palco fa l’attore, ma chi è giù dal palco e fa spettacolo allora attore lo è!La tua produzione teatrale a questo punto si estende molto più in là di un solo monologo.Si estende ad ogni giorno, ad ogni sogno, ad ogni entusiasmo, ad ogni viaggio. Chiami a te tutti quanti, nessuno deve restare spettatore. Mi dici sempre che se la vita è un “chi può mai dirlo”… tanto vale ridere!Gli entusiasmi e i sogni fan presto a diventare progetti, ed è così che negli occhi hai già un lago e intorno a te 35 mq. Sempre sognare in grande!Così ricominci: sul lago, in un bed & breakfast, a colazione.44 anni fa hai preso per mano una donna, tua sorella; 28 anni fa un bambino, me; 5 anni fa un uomo, tuo marito.Non è facile tenere con la stessa forza tutti quanti, non è facile sostenere la vita di tutti quanti e ricordarsi di essere sorella, madre o moglie senza confondersi. Soprattutto in quei giorni in cui si vorrebbe che gli altri si ricordassero di essere sorella, figlio o marito…Ti ho vista crescere, cambiare, ti ho aspettata a casa quando faceva tardi, consolata dopo la fine di qualche storia d’amore, ti ho portata a Disneyland, per farti sentire una principessa per un giorno e, se è vero che i sogni sono desideri, il tuo principe lo hai trovato. E così sei uscita di casa e io ti ho accompagnata all’altare.Che strana coppia siamo, Mamma.Nonostante la strada poi si divida e si vada verso orizzonti diversi, nessuna lontananza sarà per noi chiamata distanza.Tu sei rivoluzionaria di quei giorni in cui non c’è niente da ridere.Sei rivoluzionaria per quelle persone che non hanno niente da dire.Rivoluzionaria di una vita, che ancora ti applaude.
Tutto questo per non dimenticarmelo. Tutto questo per ricordartelo.
E ora, come diresti tu: sipario.
Riccardo
Tuo Figlio
