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2017 | Lettera a un cervello in fuga

Marta Giorgi

Lettera finalista nella categoria Lettera under 14.

Caro specchio,
mi sono messa davanti un sacco di volte eppure non riesco a esprimere le mie insicurezze, le mie paure, inizierò dicendoti che vedendo la mia figura riflessa brutta, bassa o insicura di tutto non mi sento meglio, anzi sempre peggio. Riesco a sentirmi esclusa da tutto, senza esserlo, sentirmi isolata da tutti, senza esserlo, sentirmi sola, fuori dal mondo.Questo capita se sei lunatica, introversa, diciamo un tipo strano. Io non mi ritengo un tipo strano, forse un po’ estrosa, ma la verità è che a volte ti odi, vorresti smettere, ma poi pensi a tutte le persone che ti vogliono bene e vai avanti.Quando sto male, penso alle mie amiche, ai miei genitori e mi passa la voglia di soffrire, di sicuro non mi tornerà il sorriso, ma meglio che smettere.Forse sono ancora troppo piccola per pensare a queste cose, ma quando sto male il pensiero torna, e questo accade molto spesso per essere una ragazza che deve ancora vivere tutta la vita.La mia paura più grande che ho è il fatto di rimanere sola, se fossi sola, la mia vita probabilmente non avrebbe senso, la famiglia, gli amici, la scuola e la danza sono tutto per me.Pensare di smettere a volte sembra l’unica uscita, ma non lo è.Tutti mi vedono felice e spensierata, ma a volte è solo una maschera che copre il dolore.Non devo isolarmi, ma riempirmi di persone che mi vogliono bene.Caro specchio e a te che mi guardi non devi essere triste, non pensarci, vivi la tua vita in serenità.
A presto la tua Marta

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