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2016 | Lettera a un artista

Marta Esposito

Lettera finalista nella categoria Lettera alla vita.

Cara Vita, ho solo paura, tutto è nero e io non sono che un puntino. Dondolo su e giù in questa specie di caverna, sento l’eco dei miei pensieri. Sono forse il desiderio di qualcuno. Sono passate 4 settimane, inizio a non sentirmi più tanto solo, sento il mio sangue unirsi e confluire con quello di qualcuno più grande di me che mi contiene e tanto mi desidera. Dormo, tutto ad un tratto sento dei forti scossoni, qualcuno che urla “Sono incinta!” gente che piange e che ride mi tiene sveglio. Ogni volta che ho fame conto fino a 10 e già mi sento quasi sazio, è una sensazione straordinaria sapere che qualcuno bada a me. Sono passati due mesi da che mi ricordo e dentro di me sento un ticchettio continuo, all’inizio mi sono spaventato poi però mi sono abituato. Tutto ad un tratto vedo qualcosa ho delle mani e riesco anche a muovere le dita e mi diverto a fingere di toccare l’estremità della caverna. Spesso fingo di nuotare in questa strana acqua gelatinosa. Spesso c’è una voce di donna che canta, che mi chiama amore, e poi c’è una voce forte che le risponde, ho come l’impressione che abbiano a che fare con me. Sono passate ormai 11 settimane, la voce da uomo urla urla, non riesco a riposare, urla: “è maschio!” e poi sento la sua mano avvicinarsi a me, forse è maschio sono io, forse io mi chiamo proprio Maschio. È bella l’idea di esserci e di esserci per loro, di essere il maschio, forse là fuori l’uomo è felice che io mi chiami proprio così. Ho appena imparato ad aprire la bocca la muovo forte, cerco di urlare, ma non mi sente nessuno, però quando spingo forte i piedi contro la parete qualcuno li accarezza, e mi sento felice. Ho sentito un tale, dire “È lungo 7 cm”, ma sono io? Sono felice e sono alto 7 cm … wow. “Piacere sono Maschio Amore e sono alto 7 cm”. Da quando ho festeggiato il mio quarto mese, la donna che mi fa compagnia tutti i giorni si muove molto meno, mangia molto e anche io e io mi sento sempre più alto. Divento sempre più grande. ora non nuoto molto, mi dondolo semplicemente. Sono passati circa 6 mesi e ogni giorno mi sembra di diventare più grande, più forte, sembra che la caverna nella quale sto si rimpicciolisca sempre di più. Sento forte i suoni, riconosco chi ride, sento ogni tanto lei piangere, ma poi non capisco di cosa debba avere paura, è così bello questo nostro rapporto. Dentro di me ho forte il desiderio di vedere cosa c’è fuori dalla caverna, che pian piano diventa meno scura, o forse sono io che vedo sempre meglio. C’è il desiderio di sapere da dove viene quella splendida voce. Sono alto 40 cm, così dice quel vecchio con la voce buffa, che mi mette uno strumento addosso e spinge forte, mi dà sempre fastidio, ma poi dice che sono alto e forte e allora la sua voce non mi sembra poi così buffa. Inizio ad annoiarmi qui dentro, lei mi desidera forte continua a ripete : “Non vedo l’ora di vederlo!” anche io non vedo l’ora di vedere lei. Qui dentro non riesco neanche più a dondolare, ogni volta che cambio lato lei si lamenta e allora io cerco di stare il più fermo possibile. La situazione si fa molto noiosa, lei non cammina, non balla, non urla, non piange.

Voglio uscireeeeee, non ci sto più!!!Le mie mani sono bianche e la mia bocca è viola, non mi piace più stare nell’acqua, allora faccio una bella capriola e inizio a spingere con tutta la forza che ho, sono felice ce la sto facendo – devo dire che lei non sembra felice come me di tutti i miei sforzi-
Evviva!!!vedo una luce “forza Maschio, ce la puoi fare!”, mi dico… finalmente sento quella voce bellissima che mi stava aspettando, tante mani mi prendono e mi sballottolano da una parte all’altra, muovo la bocca e ne esce un suono forte, squillante! Eccola la mia mamma, è bellissima, sorride, è felice come me di vederla, piange. Anche io.

Sono alto 50 cm, peso 3300 grammi e la mamma e il papà mi chiamano Rocco.
Adesso non potrò più scriverti Vita, devo godermi te.

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