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2006 | Lettera al mio dio

Luisa Borellini

Lettera vincitrice nella categoria Lettera dal cassetto.

Mia diletta Climene,
prima di tutto una stretta di mano con tutto l’affetto di cui è capace l’animo mio.
La tua assenza mi affligge, e mi pare d’essere separato da te da un secolo: è così dolce starti appresso, che è troppo dispiacere il non vederti.

Prego la tua mamma di condurti da Bapi cappellaio (*) sotto il portico del collegio, e gli darai £ 18 per un capello; con altre £ 8 mi comprerai un capello basso che sia floscio, e tutto nero (perché la mia testa non è variopinta come quella di un pappagallo); se costerà una lira di meno la riterrai, per di più favorisci di anticiparli; per il gusto fa tu: Bapi dovrebbe avere la mia misura, in caso contrario io posseggo centimetri 53½ di testa: è una testa piccola la mia ma che contiene però una infinità di pensieri per la mia adorata Climene.

Io non ti domando scusa pel disturbo che ti reco perché mi sento sicuro che la mia sposina troverà un piacere nel rendere un favore al suo amico.
Riveriscimi la signora Teresina, salutami Leopoldo, e a te mia cara, tutto ciò che può suggerire un uomo che profondamente ami.

tuo tutto
Giovanni

 

 

(*) i miei bisnonni abitavano a Mirandola, il cappellaio stava a Modena. Una giovane sposa non poteva quindi andare da sola fino a Modena…

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