2016 | Lettera a un artista
Ludovico Emanuele Moscarello
Lettera finalista nella categoria Lettera under 14.
Caro bambino, scrivo a te questa lettera, perché ora, a dodici anni ho capito il significato della parola FORTUNATO. Fin da piccolo, i miei genitori mi hanno insegnato a comprendere quanto noi fossimo fortunati, ma quando si è piccoli, sono solo “parole ripetute”. Ora, accendendo la tv, sento parlare di guerre, di persone che soffrono, di migranti e ancora di orrori di violenze. E una volta di più mi ritengo fortunato.La crisi, le guerre, il terrore che solo l’uomo può causare, LA FAME.Dedico questa parte della mia lettera ai bambini che hanno sofferto per questi motivi e che purtroppo, continuano a soffrire.Penso a te, bambino, che hai patito una guerra, poiché tu BAMBINO NON LO SEI MAI STATO. Penso a te bambino immigrato, che per salvarti dalla guerra e dalla povertà del tuo Paese sei partito con la tua famiglia dall’Africa, dalla Siria, dall’Egitto per salvarti, ma ora il tuo corpicino fragile e debole giace sul fondo del mare o sulle coste.
Penso a te bambino ammalato, che per colpa del tuo male sei costretto in un letto. Sei molto debole, limitato nei movimenti, nelle azioni.MAI NEI PENSIERI.
Penso a te bambino povero che per colpa della crisi, non hai una casa, i tuoi genitori non hanno un lavoro e, a volte, mangiare diventa un grosso problema.
Penso a tutti voi, che ogni giorno soffrite. A voi che non siete MAI stati bambini. A voi che avete lottato per la vostra sopravvivenza ancor prima di venire al mondo. A voi che non avete idea di cosa voglia dire vivere “una vita normale”.
A voi, a tutti voi, AUGURO UNA VITA MIGLIORE.
A me auguro di ricordare ogni giorno quanto sono FORTUNATO.
Ludovico
