2015 | Lettera di pancia
Luca Piana
Lettera finalista nella categoria Lettera di pancia.
Cara Mella,
ti scrivo questa lettera in un momento difficile della mia vita. Pensavo di aver raggiunto il punto più basso quando ti ho lasciato e invece è proprio da quel momento che vado avanti senza momenti di di dolcezza. L’amaro ha preso il sopravvento nella mia esistenza e, nonostante abbia deciso di mangiare almeno una mela al giorno, il medico resta sempre là al suo posto. Da quando ho dovuto abbandonare i momenti più zuccherosi per il diabete, la mia vita è diventata un inferno: adesso ho capito come si può sentire un pollo alla diavola!
Ma tu non puoi capirmi. Per te la vita è così effervescente, il tempo sembra non passare ai. Certo, sei diventata più dura e meno saporita. Ma se potessi io farei ancora un pensierino proprio su di te. Sono sicuro che sapresti ancora darmi forza e dolcezza nonostante quel pizzico di acidità che ti ha sempre contraddistinto. Non ho mai voluto una relazione tutto pepe, quindi ho deciso di prendere penna e calamaio –anche se avrei preferito penne ai calamari- e di scriverti una lettera toccante.
Ho visto fil, letto libri e consultato specialisti. Ho scoperto che in amore non vince chi fugge ma chi frigge. Per vivere una relazione stabile non bisogna cercare l’altra metà della mela, ma qualcosa di diverso e di più sostanzioso per entrambe. Se avessi fatto questo tipo di ragionamenti qualche anno fa oggi sarei un uomo nuovo, più maturo: mi sto mangiando le unghie! Proprio per questo ho deciso che questa volta non è il caso di mangiarsi le parole, quindi ho deciso di invitarti a cena domani sera. Non è importante in quale tipo di ristorante, sono pronto a tutto. Il cuore è ferito, quindi il mio intestino va nutrito. In passato forse non mi sono comportato bene e sono stato malconsigliato, ma per quanto mi riguarda è acqua passata. Non sono un pollo né una pastafrolla che si scioglie alle prime difficoltà e sono pronto a prendermi le mie responsabilità. Sono cotto di te!
L’unico paletto che voglio mettere alla nostra relazione riguardo l’ultimo giorno della settimana, la domenica. Non ho nessuna voglia di riposarmi, mi ritengo ateo e a vedere la partita non ti ci porterò mai. Neppure io andrò allo stadio né farò alcun tipo di sport. Voglio solo essere sicuro che il pranzo domenicale rappresenti per la nostra futura famiglia il momento di trait d’union al termine di sei giorni di duro lavoro. Sono certo he capirai il mio sfogo e che ogni volta che rileggerai questa lettera ti verrà da piangere come quando sbucci le cipolle. Voglio vivere una relazione stabile basata sulla buona cucina e sulle tradizioni tramandate di generazione in generazione dai miei nonni e genitori. Il viver sano e bene inizia proprio dall’alimentazione e sono certo che tu, dolce ed effervescente allo stesso tempo, riuscirai a fare di me un uomo nuovo e cool-inario. Certo che potrai assecondare le mie richieste, resto in attesa di una tua garbata risposta. A presto!
Tuo per sempre
Sala Tino
