2008 | Lettera a un bugiardo
Guido Zanobbi
Lettera vincitrice nella categoria Lettera dal cassetto.
Napoli, 9.1.52
Carissimo figlio,
mio caro Guido. È la prima nella tua e mia vita che ti indirizzo una lettera, e te la scrivo perchè sento imperioso il bisogno di parlarti e di dirti tante cose. Ora mi trovo lontano, molto lontano da te e vorrei esserti vicino per raccontarti quelle mie filastrocche alle quali tu, a modo tuo naturalmente, fai sempre una risata. Vorrei tanto tenerti tra le braccia e baloccarti, portarti in giro per la casa non importa se tu, qualche volta mi fai addosso un piccolo liquido regalo. Mi trovo tanto lontano perchè sono venuto a trovare i miei vecchi genitori, i tuoi vecchi nonni.
Anche io, tanto tempo fa, sono stato piccolino, un Osvaldo, ecco, e allora la mia mamma mi cullava, mi teneva fra le braccia, e lo stesso faceva il mio papà. Poi è passato del tempo, io sono diventato grande ho conosciuto la tua mammina e allora, insieme, abbiamo deciso di comprarti. Io però non posso dimenticare i miei vecchi genitori, e non volermene se, in un anno, ti rubo un po’ di giorni per venirli a trovare. Sono essi che mi hanno comprato, mi hanno educato e guidato, e sono essi che, indirettamente, mi hanno messo in grado di comprarti. Passeranno degli anni ancora e tu diventerai grande, molto grande e anche tu un giorno comprerai un bimbetto.
E allora io e tua mamma ti aspetteremo e tu verrai a trovarci e noi saremo contenti, tanto contenti e felici così come lo sono ora i miei cari vecchietti.
È così la vita, caro Guidino, oggi sono io che mi muovo, domani sarai tu. Io e tua mamma lotteremo continuamente, ogni giorno, per educarti e assicurarti un avvenire, migliore del mio se possibile. E da te non vogliamo altra ricompensa se non il tuo affetto. Questa lettera andrà sicuramente distrutta prima che tu ne possa comprendere il significato, ma dovevo scriverti, dovevo scrivere a te, che sei il mio figlio diletto.
Tanti e tanti baci, tuo papà
Osvaldo
