Connect with us

2008 | Lettera a un bugiardo

Giuseppe Barreca

Lettera vincitrice nella categoria Lettera a tema libero e Premio alla libertà.

Ciao come va? Spero bene ovviamente. Sei stata molto carina avermi mandato tue notizie. Il pensiero è stato davvero gradito. E’ bello che qualcuno si ricordi di me che vivo un particolare momento della vita. Sei costantemente nei miei pensieri e anche per me sarebbe stato un vero piacere incontrarti.

Scusami se utilizzo il pc, in verità, metodo un po’ “freddino” ma spero le mie parole “scaldino” il tuo già caldo cuore. Dunque… dunque. Ti parlo un po’ di me! … Ti annoio? Sicuramente no! Allora. Come sai sono quasi alla fine della mia avventura scolastica. Tra un paio di mesi sosterrò gli esami di Stato e credimi sono un po’ in agitazione (… si fa per dire! Ho affrontato esami più difficili superati in maniera piuttosto egregia) certo avrei tanto desiderato che agli esami mi portassi te. Sarebbe stato un successo assicurato, ma nella vita ci si deve accontentare e non bisogna essere avari. Le materie esterne saranno Italiano, matematica ed economia. Ho subito “navigato” con la mente cullando l’idea che da esterno potessi capitare te. Sogno arenatosi subito dall’ipotesi che pare tra gli esterni non possano far parte quei docenti che hanno insegnato nello stesso istituto negli ultimi cinque anni… mannaggia che sfortuna!!! Tuttavia benché un po’ teso conto di cavarmela… ti farò sapere! Come ti avevo anticipato, a suo tempo, continuerò gli studi. Il mio obiettivo è il riscatto. I tanti anni di sofferenza mi hanno consentito di scindere il bene dal male. Non è stato difficile per me che conosco il male in tutte le sue più smisurate sfaccettature. Ho pensato che l’unico modo per rispondere ad una società in crisi spesso priva di senso dove prevalgono i disvalori, era quella di reagire. Ecco le ragioni per le quali ho deciso di riprendere gli studi. Leggo tanto e di tutto. In un buon libro c’è dentro un pezzo di ognuno di noi e le loro storie ci servono per confrontarci come in uno specchio. E’ stata una magnifica avventura. Un bellissimo viaggio interiore che mi ha consentito di ritrovare la mia entità, me stesso, i miei sogni, il mio grande desiderio di migliorare. Ho vinto! E sono felice, fiero e orgoglioso. Ma questo lo debbo ai miei cari e grazie a loro se oggi sono ancora qui a raccontarmi se non ci fossero stati, forse, la mia vita non avrebbe senso viverla. Il loro amore la loro tenacia e caparbietà insieme alla fede sono stati i miei punti di riferimento. Certo il mio arduo cammino è stato arricchito da persone straordinarie che mi hanno saputo comprendere offrendomi continui stimoli. Condividere questa esperienza ha avuto un senso gratificante, hai dimostrato compiutamente che si può “convivere” con persone al di là del loro passato e soprattutto al di là dei pregiudizi degli altri uomini, in un confronto privo di pregiudizi e fondamentalmente libero da ottusi schematismi e preconcetti. Il carcere è un luogo al di fuori del tempo, dello spazio e della ragione tuttavia è sbagliato pensare sia solo luogo di sofferenza, privazione, buio, tristezza, oblio. Il carcere per chi ha fede, crede nella vita e nel valore intrinseco della famiglia può trasformarsi in luogo di rivalsa, redenzione, salvezza, protezione, rifugio, aiuto, riparo e paradossalmente liberazione. Ecco, mi sento libero pur essendo in carcere. E’ una sensazione meravigliosa che spero presto possa proiettarmi verso nuovi e per certi versi sconosciuti orizzonti. In molte strutture penitenziarie si vive venti ore chiusi in una cella a far nulla, chiusi in un piccolo spazio dove quel niente che capita oggi capiterà domani e domani ancora, il non fare nulla danneggia più della mancanza della libertà, invece: lo studio è il metodo migliore per recuperare il detenuto perché a differenza di una istituzione totalizzante e criminogena come il carcere la scuola ti fa sentire una persona, parte di una rete sociale. La scuola ti apre un orizzonte di cultura, educazione, valori, critica. Nella maggioranza dei casi molti detenuti elaborano e rafforzano una sottocultura per reagire alla loro segregazione sociale invece la scuola ti aiuta e ti fa sentire libero perché la cultura è un’arma indispensabile per la conquista della libertà interiore. Scusami! Forse ti ho “rubato” un po’ di tempo a te che di tempo ne hai sempre così poco. E’ davvero tutto. Se posso permettermi vorrei inviare un caro saluto alla mia famiglia.

Ciao piccola grande “prof”… e tanta ma proprio tanta fortuna

Continue Reading

LEGGI LE LETTERE