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2014 | Lettera a un sogno

Giulia Grosso

Lettera finalista nella categoria Lettera a un ex.

Carissimo
 quanti anni son passati…

A volte mi ritrovo a pensarti, e quando mi succede sento di sorridere, di quel sorriso che solo la nostalgia ed i ricordi sanno far a orare. Devo anche sforzarmi per rivivere quei giorni lontani, perché nella mia vita ci sono stati così tanti cambiamenti da sembrarmi quasi la vita di un’altra persona, come il ricordo di un bel lm di cui nel tempo si perdono molti passaggi. Ritorno a te bambino, soprattutto quando la gioia mi porta vicino le tue bambine, che nelle espressioni, nei tratti e nell’energia ti assomigliano e mi consentono la moviola del tempo. Con quanta intensità ti ho desiderato, così tanta da non dover attendere troppo, e hai subito riempito e assorbito la mia giovinezza, senza farmi rimpiangere gli svaghi e la spensieratezza di chi viveva la mia età ancora senza responsabilità. Sei stato il mio orgoglio, la mia soddisfazione, hai invaso tutti i miei spazi, le mie emozioni, e hai compensato tutto quello che a poco più di vent’anni si crede di dover fare. Siamo cresciuti insieme, e abbiamo creato un rapporto speciale. Ho difficoltà a risentire la tua voce, i tuoi ragionamenti, e molti ricordi sono oramai sfumati. Il tempo lava e scolorisce la vita passata, anche la più cara, senza che ce ne accorgiamo. Mi aiuto con le fotografie, a volte con la lente d’ingrandimento cerco di entrarci, per oltrepassare la barriera degli anni e rivivere quel passato. Come ti sentivo mio! Han voglia a dire che i gli non sono nostri…tu eri mio, eccome, al di là delle affermazioni di esperti pedagogisti. Guardando indietro accade di poter valutare gli errori che non vedi mentre compi, e un sottile senso di colpa mi a erra e non mi lascia, ma inutilmente. E con te ce ne sono stati. Qualcuno per troppo amore nei tuoi confronti, qualcuno per amore di qualcun altro, sempre per amore però! Errori inconsapevoli e sicuramente non calcolati, mie difficoltà che hai pagato tu, che ti avranno fatto soffrire e che in qualche modo avranno anche condizionato la tua vita. Ho sempre trovato forza in te e tu sei riuscito a superare le mie debolezze e le mie lacune, spesso con una maturità che non sembrava adeguata alla tua età, un bambino responsabile, che invece di creare problemi mi aiutava ad affrontare i miei. È così difficile e quasi impossibile essere una madre perfetta… Forse però non occorre essere perfetta per essere una buona madre, forse anche dagli sbagli si può trarre un insegnamento positivo, per capire quello che è giusto e ciò che non va, forse tu n da piccolo hai imparato ad assorbire nel bene e nel male i giusti valori, ed ora che sei un giovane uomo riesci ad avere una vita più serena di quella che ho vissuto io. Sono stata una donna fortunata ad averti per figlio. Fin dai primi anni ho visto nel tuo sguardo amore, complicità, e quel legame che ora ci unisce anche nella lontananza. Mi capita di avere nostalgia di te bambino, e penso a come, con la visione di oggi, mi comporterei per non farti vivere momenti che so non essere stati felici, pur desiderando solo il tuo bene. Non sono riuscita ad evitarti alcuni dispiaceri, ma è impossibile che gli eventi della propria vita non sfiorino anche le persone che vorremmo solo proteggere.

Penso al piccolo bambino che non c’è più, ai tuoi abbracci e ai tuoi baci, e vorrei poter correggere gli eccessi e le carenze, ma non è più tempo, non posso riscrivere pagine di vita. Ti guardo nelle vecchie foto e so cosa sei diventato oggi, un bravo papà migliore della madre che io credo di essere stata, e allora lascio che qualche tristezza si trasformi nella consapevolezza che si può crescere bene anche provando qualche dolore e che la vita ti deve vaccinare n dai primi anni al superamento delle difficoltà.

Caro mio ex bambino, rimetterò nel cassetto le tue foto sorridenti, le immagini di ciò che sei stato, dove eri alto quasi un metro, ma prima voglio dirti che mi sono impegnata con te, anche se non sempre ho dato il meglio, e che, nonostante me, sei diventato davvero una bella persona. In un tuo biglietto di allora che conservo gelosamente è scritto “grazie di essere mia madre” e questo mi basta!

Mametta

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