2019 | Lettera alla mia città
Giorgia Fazio
Lettera finalista nella categoria Lettera under 14.
Caro Paese,
non avrei mai pensato di scriverti una lettera, non perché ormai non si usa più farlo ma perché non credevo di sentirne il bisogno, la necessità…
La mia più grande ambizione è quella di girare il mondo. Ci pensi? Le meraviglie che ci circondano … tu ne sei ricolmo, di quelle piccole cose che, nella loro imperfezione sanno essere perfette, per me.
È sera, i lampioni illuminano le vecchie strade a pezzi, quelle che invecchiano con noi; il tempo è talmente veloce che in alcuni casi sembra non ti dia la possibilità di assaporare i vari attimi della vita. In fondo i luoghi sono la cornice degli eventi che, anche restando in secondo piano rendono indimenticabile un momento, influenzandone in parte il nostro modo di essere, di fare. Le nostre radici, per quanto fondamentali, possono essere anche altrettanto lontane da ciò che desideriamo realmente. A volte, è proprio la distanza a farci pensare, pensare alle opportunità, a quello che ci lasciamo alle spalle. Se ne sentirò la nostalgia tu sarai sempre ben lieto di accogliermi, un porto sicuro dove far rotta. La mia casa. Capisci di essere a casa nei posti in cui stai bene, quei luoghi dove ritornerai, sempre. Casa è dove le grida dei bambini e i rumori del paese ti riportano alla mente storie ed esperienze, dove ci sono le persone di sempre, quelle che rimarranno nonostante tutto.
Si ritorna sempre dove si è stati bene, si dice … non posso negare di aver vissuto un’infanzia felice qui. Altrove sarà sì più facile ma oltre alle mie “esigenze” c’è qualcosa di più forte che mi lega a questo posto.
Giorgia
