2013 | Lettera di scuse
Gianluca Lattuada
Lettera finalista nella categoria Lettera di scuse.
Possa tu accogliere oggi questo urlo di supplica che esplode dopo avere visto Amici, Studio Aperto, Piazza Pulita, Chi l’ha visto, Domenica sportiva, Il boss delle Torte, Lavori sporchi, Masterchef, C’è Posta per te, Uomini e donne, Tg3, Uno mattina, Forum e L’infedele . E il sangue dell’amata che si raggruma come miele attorno al labbro e la carrozzina vuota che scivola sulla rotaia implorando il furgone dei rifiuti delle sei ladro infame e la mosca nell’equilibrio della tela scrivere su carta memorie vane. E chi pensa di avere visto le menti migliori della sua generazione distrutte da pazzia ha visto le sue – di menti – di generazioni – gap generazionale oggi più di ieri e meno di domani. Amata Italia ho pensato di scriverti ma su Facebook l’amicizia è in sospeso, su Twitter mi hai defollowato e su Whatsapp vedo la tua ultima connessione; sono uno stalker pericoloso io, parcheggiato in un’aula universitaria mentre delle slide di econometria si rincorrono tra incubi lucidi. Eterno ritorno della grande crisi che non si sa come affrontare e la confusione di Rogoff e Reinhart con Excel dopotutto capita anche all’uomo migliore di sbagliare conclusione
e lo stage dopo stage del brillante neolaureato con esperienza cercasi e come una lancetta silenziosa il laser delle fotocopiatrici inesorabilmente scorre, mentre dall’ultima fila leggo nell’ultima riga del quotidiano online che il MAC non si può più fare perché l’immobile è immobile e l’arte finalmente si mette in disparte da sola superando se stessa e per arrivare al cielo bisognerà ora aspettare che tre milioni di mani neet ricomincino a sperare.
Pil reale –1,4% e 38,4% disoccupazione under25 pareggio di bilancio e wage drift negativo. Osservo i capelli delle donne: lisci, mossi, ondulati, ricci, profumati di pesca, sporchi, crespi e senza forma diventerò parrucchiere se non economista non come i miei colleghi già al caldo per usucapione generazionale iniziato dai padri distrutti da pazzia yuppi yuppi yes. Amata Italia il gallo canta tre volte sul velo del cielo terso meneghino mentre un caffè viene servito l’Iva sale al 22 per cento e la Tarsu è per smaltirlo al cesso e l’Imu è per avere accesso al cesso L’Iphone è collegato a Gmail e Gmail a Paypal chi usa più la carta da lettera su cui sto scrivendo? come Joyce Ginsberg Majakovskij Rimbaud Eliot e Pavese oggi sposi in un’ammucchiata globalizzata e chi più ha voglia tanto più urli tanto tutto è già stato detto e io non invento niente finché Delete non vi separi io oggi chiedo scusa perché non sei tu sono io non sei tu sono io non sei tu sono io non sei tu sono io che vestito d’arcobaleno provo disgusto al bacio omosessuale sono io che vestito di nero odio i cinesi ma amo gli involtini primavera e odio la globalizzazione e chi mi ruba il lavoro e vesto low cost vestito di rosso per scrivere lettere come Gramsci da un carcere privato da settemila euro a cranio, sono io che picchio la mia compagna perché sono stressato e guardo Youporn in ufficio immaginando una vita da star hollywoodiana e compro Marlboro con 10 euro per giocare il resto alla slot machine,
sono io quello nato nell’era dei muri caduti che hanno spazzato via il freddo e portato la primavera calda e araba silenziosa e lontana dalla mia casa insonorizzata da Grande Fratello, sono io che non riesco ancora a parlare con il cugino africano e al fratello musulmano, sono io che non apro la porta alla donna, non lascio il posto al vecchio e non emetto lo scontrino, sono io che rivendico un lavoro fisso in un posto fisso in un loculo fisso e ben illuminato in posizione provinciale rispetto agli altri e vaffanculo al resto del mondo. Per questo io oggi chiedo scusa io oggi chiedo scusa io oggi chiedo scusa perché non sei tu sono io.
Best Regards,uno nessuno centomila nipote della postmodernità
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