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2015 | Lettera di pancia

Giacomo Addario

Lettera vincitrice nella categoria Premio speciale Writing the distance.

Caro Francesco,
ti scrivo, ti penso e te lo voglio dire: mi fai stare male, mi fai faticare ma non riesco più a stare senza l’IDEA che ho di te.
Sai che mi piace scrivere e sai che lo faccio volentieri, per te ancora di più.
Storie di mal di pancia sono le nostre, storie causate da tutte quelle mani e tutti quegli sguardi, che ci scambiamo e che devono per forza portare da qualche parte.
Ad essere sincero ti scrivo nella speranza di farti sentire queste parole.
Sai che quando ti sono vicino non riesco a parlare, sai che gli abbracci che mi dai sono tutto ciò di cui ORA ho bisogno. E poi, i tuoi occhi: mai visti degli occhi così profondi, così belli e fondamentalmente, così STRONZI.
Mal di pancia quando mi scrivi, mal di pancia quando mi guardi le mani.
Mal di pancia quando ti vedo scendere le scale della METRO e mi domando “chissà quando lo rivedrò?”. Educato, carino e rispettoso. Tutt’altro che OSTILE ma profondamente STRONZO. Forse te l’ho già detto. Ma continuerò a dirlo finchè non sarai con me. E che dire, io sono qui e ti aspetto, lo sai, mi piace vivere con il pancia e il mal di pancia che mi fai venire… poche volte nella vita.
Tuo,
Giacomo

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