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2013 | Lettera di scuse

Francesco Palladino

Lettera finalista nella categoria Lettera a tema libero.

Caro Maurizio,
ti scrivo questa lettera per darti una brutta notizia.
A dire il vero, mi sono già pentito di averla scritta. In ogni caso, non sei obbligato a leggerla. Se preferisci, puoi tranquillamente cestinarla. Se non l’hai ancora strappata, fallo subito. Se l’hai letta fino a questo punto, non è detto che tu debba proseguire. Ciò che è scritto in questa lettera non ti farà piacere, anzi potrebbe procurarti qualche danno alla salute, e siccome io ci tengo alla tua perché tu sei, caro Maurizio, il mio migliore amico, ti consiglio di interrompere la lettura e distruggere la presente. Non voglio avere rimorsi di coscienza, non voglio che al mio migliore amico accada qualcosa di brutto. Io voglio, caro Maurizio, che tu venga preservato dai danni fisici e psicologici che lo shock causato dalla lettura di questa lettera potrebbe infliggerti. Non riuscirei a sopportare né fisicamente né moralmente il fatto che tu possa soffrire a causa del contenuto della presente. Se ci tieni alla nostra amicizia, se credi veramente che a me sta tanto a cuore il tuo benessere psicofisico, distruggi pure questa lettera, senza dubbi o esitazioni: vedrai, ne trarrai giovamento. Il fatto che tu l’abbia letta fino a questo punto non significa che tu debba continuare.
Non fare il temerario, non metterti alla prova, non sfidare il destino, pensa a te stesso, pensa a vivere a lungo. Certo, tu mi chiederai perché l’ho scritta e l’ho spedita. Me lo chiedo anch’io. Io ci tengo alla nostra amicizia, ma tengo pure alla tua incolumità fisica. Ho dovuto prendere il coraggio a due mani, ho dovuto prendere carta e penna, e mi sono obbligato a scrivere. Se io sono stato obbligato a scriverla a causa delle circostanze, non è detto che tu sia obbligato a leggerla. Ti prego, quindi, di non continuare oltre.
Preferisco sobbarcarmi a questo grosso sacrificio ed esentarti dall’obbligo di leggerla. Alleggerendo le tue spalle, appesantisco le mie; del resto a cosa serve l’amicizia?
Mi accollo volentieri tutto il dolore pur di non vederti soffrire. È vero, nello scrivere questa lettera ho sofferto come un cane, ma non voglio che tu provi la stessa sofferenza nel leggerla. Cestinala, e non se ne parli più. Se decidi di leggerla, sii forte nell’affrontare la dolorosa situazione che si presenterà, come io sono stato forte nel raccontartela. Siccome non pretendo che tu sia forte quanto me, ti invito ancora una volta a non proseguire oltre, lasciandomi affogare nel mio dolore.
La mia sofferenza sarà più lieve sapendoti salvo. Come vedi, ho insistito molto nel tenerti fuori da questa incresciosa situazione. Se decidi di continuare a leggere, tieni da conto che fino all’ultimo ho tentato di evitarti qualsiasi sofferenza.
Ebbene, caro Maurizio, con la morte nel cuore ti comunico che la Ferrari Testa rossa che mi hai prestato è andata completamente distrutta. Infatti, un T.I.R. ha perso completamente il controllo ed ha travolto la tua Rossa parcheggiata ai bordi della carreggiata. Sarà sicuramente consolante per te sapere che a bordo dell’auto non c’era nessuno. In effetti, io e la tua fidanzata siamo rimasti illesi, almeno nel fisico. Si, la tua Claudia era con me. Avrei voluto risparmiare anche a lei un simile shock, come avrei voluto risparmiarlo a te, ma lei purtroppo era con me. Nel consolarci a vicenda in seguito al terribile incidente, ci siamo avvicinati l’uno all’altra: a volte il dolore ci fa imboccare strani percorsi che ci conducono là dove non vorremmo. Comunque, non ti preoccupare per me e Claudia: lei ti spiegherà tutto. Caro Maurizio, nonostante il mio consiglio contrario, hai voluto leggere questa lettera. Non te ne farò una colpa, altrimenti l’amicizia a cosa serve?

Il tuo migliore amico Bruno

 

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