2018 | Lettera a chi ha cambiato la mia storia
Eleonora Da Riz
Lettera finalista nella categoria Lettera a tema libero.
05.05.2018
Cara Nonna,
oggi ho preso in mano il portachiavi di casa dei miei e ho trovato la chiave di casa tua e di nonno. L’ho accarezzata e mi sono presa un po’ di tempo per osservarla bene: i suoi bordi intagliati per formare la mappa che serve per aprire la serratura; il colore giallo, con quel tocco di modernità che ha sempre stonato con la struttura austera ed essenziale dell’edificio, frutto del lavoro instancabile di nonno; i graffi sulla superficie a segnare lo scorrere
del tempo, l’impugnatura ormai annerita da tempo trascorso senza essere usata.
Ora questa chiave non apre più la tua porta, ma la casa di zio, nata sulle fondamenta della tua. È bella, sai! Spaziosa, moderna e tecnologica, che zia sa rendere calda e accogliente. C’è il caminetto che avreste voluto tu e nonno per passare il vostro tempo la sera: lui a parlare e tu ad ascoltare mentre a maglia avresti cucito il prossimo golfino.La vita è strana, travolgente e forte e non va mai come immaginiamo.Da troppo tempo non percorro più il sentiero dei ricordi che racchiude il mio tempo con voi. E fa male. Ricordo il mio furore e la mia curiosità contrastare la tua pacatezza e intelligenza. Cercavi di spiegarmi il ritmo della vita: passo lento e moderato, ma non riuscivo a comprenderlo avevo troppo dentro! Sgambettavo sotto il tavolo mentre mi dicevi di assaporare con calma il tempo condiviso durante un pasto. Le mie mani erano ovunque mentre mi istruivi nell’antica arte dell’uncinetto e della confidenza tra donne. Correvo e saltavo intorno a te mentre mi mostravi come curare un fiore per apprezzare la pura bellezza, quella nata dal prendersi cura di qualcosa. Vedevi nel mio cuore e sapevi che un giorno avrei capito. Nonno intanto ci guardava e sorrideva sornione, ti conosceva bene e amava la tua sensibilità e lungimiranza. Tu, di spalle, sentivi la sua presenza e sorridevi di rimando alla vostra complicità.Io crescevo con attorno e addosso il vostro amore. Lo stesso che hai insegnato a mamma, la quale non poteva trovare niente di meno che papà.
Con me non ha funzionato. Poco male, però! Quello che tu, nonno, mamma e papà avete coltivato nel mio cuore, la forza e la determinazione, la voglia di vivere e la sensibilità mi hanno donato una vita piena e in continua evoluzione, capace di addolcire, anche se lievemente, la vostra scomparsa. La tua nella muta sofferenza di una malattia che non perdona e nonno stremato da anni di dolore che niente è mai riuscito a sconfiggere o alleviare.Siete stati il mio cavaliere dall’armatura scintillante e la mia fata…
Spero che là dove siete ora sia sempre un’avventura con qualche intervallo di meritato riposo all’ombra di una quercia. In questo augurio racchiudo tutta la mia gratitudine per le emozioni che riesco ancora a vivere e per riuscire a custodire il ricordo in un’infanzia incredibile. Ricordo che sarà protetto da questa chiave e che questa chiave aprirà.
Buon cammino miei adorati,
Eleonora
