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2018 | Lettera a chi ha cambiato la mia storia

Diego Luigi Damerio

Lettera finalista nella categoria Lettera a chi ha cambiato la mia storia.

Corri ragazzo, forza,
la tua prima adolescenza è iniziata, le sfide pronte ai blocchi di partenza. Muovi la tua energia verso obiettivi che ancora puoi scegliere, immagina quello che sarai, ma fallo ora, fallo in fretta, perché ti ho incontrato e ti ho scelto: ho trovato nel tuo sistema endocrino ciò che mi serve e sinceramente questo mi aggrada.
Corri ragazzo, forza, che più ne metti più io me ne prendo, fino a che ti accorgerai che ciò che fai non basta più, sei come sopraffatto, superato, prima a destra, poi a sinistra, tutti gli altri avanti a te, già oltre…
Allora che fai, muoviti! Dai, guardati intorno, non c’è più nessuno, sei rimasto solo, eppure senti di far parte del gruppo e vorresti correre veloce, al passo dei tuoi coetanei. Ma è inutile, pura illusione, perché ti ho preso, ho deciso di giocare con i tuoi zuccheri e per ora sei nelle mie mani! Soffri la tua sete atavica, l’acqua fresca non placa l’arsura, la tua fame, insaziabile, il tuo fisico, debole, lo sfinimento appena entrato in classe, la tenaglia dei crampi quando meno te lo aspetti, lo smarrimento delle prime sensazioni di scompenso metabolico! Ora ci sei, mi hai scoperto, mi hai dato un nome e so che non ti piace. Piangi, ti sei fermato, non corri più, i tuoi obiettivi sono più lontani, là in fondo, quasi indistinti. Amicizia che scandisce il tuo giovane tempo, amore ancora non manifesto ma che già agita i tuoi pensieri, vita che scorre senza la tua piena partecipazione, disorientamento e paura, incomprensione e rabbia.
E poi il momento della cura, sì, perché la rinascita è possibile e la corsa deve riprendere decisa e vigorosa. La prima dose della medicina ti fa sentire come un leone e con il trascorrere lento delle giornate stai di nuovo bene, finalmente; i colori tornano a dipingere gli attimi della tua esistenza, la scala cromatica modula di nuovo l’intensità delle tue emozioni. Non rincorri più il tempo perché esso è tornato a scorrere in tuo favore, la tua adolescenza adesso è più adulta e anche se poco hai potuto dedicargli, sei comunque cresciuto, comprendendo presto cosa conta veramente. Riprendi la tua corsa, giovane adulto rincuorato, accogli la nascita di una nuova speranza che è linfa vitale per tutto quello che ora ti aspetti dovrà accadere. Riconosci i nuovi scenari che si stagliano nitidi all’orizzonte come quelli che in realtà mai avevi dimenticato, nel profondo del tuo animo.
Tutto è chiaro oggi che sei arrivato fin qui, ma tutto è stato estremamente vacillante e surreale, mentre cercavi ragioni dove si trovavano destini. Ti ho incontrato ma non mi hai battuto, bensì mi hai domato, perché conviviamo sì, ma sei tu a decidere dove si va e cosa si fa, nonostante tutto. Io non voglio farti la guerra e di questo so che me ne sei grato (tollero la tua resistenza ai miei attacchi!). Camminiamo insieme uno accanto all’altro da anni, nell’attesa d’incrociare il bivio che forse un giorno ci separerà: una nuova era, la frontiera della ricerca, mi porterà via da te (ma quando?). Se mai accadrà, saprai restare di nuovo solo o ti mancherò come manca il rifugio della galera al carcerato liberato dopo tanti anni? Non sarò più il tuo alter ego, non potrai più scontrarti con me, darmi le colpe dei tuoi arretramenti, farti vittima dietro le mie spalle.
Ebbene, sarai di nuovo solo, ma se avrò inciso nella tua carne tanto quanto nel tuo spirito, sono sicuro che percorrerai a testa alta il cammino che ti resta.

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