2008 | Lettera a un bugiardo
Diego Guardado
Lettera vincitrice nella categoria Lettera under 14.
Caro Amado,
tu mi sei simpatico molto,a tal punto che tu, mi consideri come tuo migliore amico. Le cose che tu fai non mi piacciono: a volte fai arrabbiare la maestra a cui tengo molto.
Talvolta combini dei guai “esemplari”, La cosa che mi fa arrabbiare di più, sono le tue bugie che a volte sono forse mezze vere. Le tue bugie sono insopportabili, io quando abitavo ancora in piazza Garibaldi, te l’ho sempre detto di non dire le bugie, ma non mi ascoltavi mai, nonostante mi arrabbiassi con te. Non lo sopporto essendomi molto simpatico.
Come dice la maestra, “Tu hai raggiunto i limiti!”. A volte trovi delle scuse che tutti si bevono, rubi, sei gentile con tutti e regali le cose, però rubate. L’anno scorso ricordo che hai picchiato un bambino Africano che non sapeva niente, ma poi sei diventato suo amico. Oggi fai sempre le stesse cose, ma per fortuna non l’hai fatto su un bambino nuovo.
Quando abitavo nella piazza dicevi sempre le parolacce, però mi sei sempre stato vicino e mi hai sempre appoggiato e ti ringrazio, ma non ti perdonerò fino a quando chiederai scusa a quelli che hai picchiato. Un consiglio che ti darò è quello di non mangiare troppo né dire le bugie. Una bugia che non ho mai sopportato è quella dove dici che possiedi tutto! Quella bugia è diventata tradizionale per te. Dormi mentre noi facciamo lezione, vai sempre in bagno, lasci il materiale a casa per non lavorare a scuola. Vorrei dirti un pensiero sincero: non ti considero il mio migliore amico, ma come un unico amico!
Voglio dire che se Amado non fosse andato ad abitare in piazza Garibaldi lui non sarebbe così maleducato come le maestre lo definiscono. Da quando Amado è entrato nella mia vita, i miei giorni non sono più gli stessi perché è un tipo che mi piace e al tempo stesso mi “dispiace”.
Diego
