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2013 | Lettera di scuse

Cristina Schembri

Lettera vincitrice nella categoria Premio Marie Claire.

ALLA CORTESE ATTENZIONE DELLA SIGNORA CONSOLATA CERTA RESPONSABILE DELLE ASSUNZIONI DELLA XXX S.R.L.

Buongiorno,
Le invio questa missiva a seguito della telefonata del 20 giugno 2013 avvenuta con la Vostra segretaria in merito alla mia candidatura in risposta all’annuncio da voi pubblicato sul sito kakeka.it il 9 giugno. Ritenendomi qualificata per il posto da Voi offerto, ho affinato il mio curriculum vitae e messo in evidenza le qualità che ritengo possano essere utili alla Vostra azienda. Ho cercato di rendere accattivante la mia presentazione. Ho curato la comunicazione e limato fino all’esasperazione ogni singola parola. Il mio profilo corrisponde esattamente alle Vostre richieste. Ad un ultimo sguardo mi è balzato agli occhi un particolare non trascurabile. Alla terza riga del mio CV brilla il fatidico numero “1972”, anno di nascita immutabile [mi verrebbe da pensare quasi sempiterno] che pesa come un macigno.
Ho anche pensato: “Che faccio, lo cambio?”. In fondo un piccolo refuso è concesso a tutti. Un “7” potrebbe diventare un “9” e io avrei vent’anni di meno! È un attimo! [Lo faccio!!! Non lo posso fare. Lo faccio!! Non lo posso fare. Lo faccio! Non lo posso fare…] Alla fine ho lasciato quel “1972” pensando che, in fondo, ne sono pure orgogliosa. I giorni che sono seguiti mi hanno provocato un tuffo al cuore a ogni squillo di telefono.
DRIIINNNN – “pronto?” – “volevamo informarla della nuova offerta scassafon…” DRIIINNNN – “pronto?” – “sono papà. Avrei bisogno di un piccolo favore…” DRIIINNNN – “pronto?” – “lei ha vinto un favoloso viaggio! Le basta visitare il nostro sito e…” Niente da fare. Niente colloqui. Ora Le chiedo: “Ho sbagliato qualcosa?” Ci ho pensato e ripensato. Eppure ho letto bene…cercavate proprio me. Forse avevate già trovato la persona adatta. Qualcuno si è presentato prima di me. Ma non ho avuto neanche la possibilità di fissare un colloquio conoscitivo. Forse è a causa di quella bella parolina… “giovane” … eppure nell’annuncio non compariva un limite di età. Ho anche pensato che non Vi fosse arrivata la mia e-mail e ho telefonato alla gentile signorina della segreteria del Vostro ufficio. “XXX s.r.l. buongiorno” – “Buongiorno, sono Tizia Qualunque, ho chiamato per sapere se avete ricevuto il mio curriculum vitae in risposta all’annuncio da voi pubblicato su kakeka.it il 9 giugno”.
“Aspetti che verifico… [ho atteso spendendo soldi al cellulare]… oh sì… Tizia Qualunque. Ce l’ho proprio qui [dal tono ho immaginato la scena… la Vostra gentile signorina della XXX s.r.l., prestigiosa ditta in cerca di talenti come me, ha rovistato nel cestino a caccia del mio curriculum. È andata a colpo sicuro, memore delle risate che si era fatta leggendo quel piccolissimo 1972, purtroppo posizionato alla terza riga… – dovevo mettere un 9!!!!-]. “Ah… bene. Allora è arrivato”.
“Sì. È arrivato” [l’atteggiamento quasi scocciato della Vostra gentile signorina della XXX s.r.l., prestigiosa ditta in cerca di talenti come me, sconsigliava ogni nuova domanda ma io ho insistito…].
“Quindi… avete già fissato una data per i colloqui”.
Attimo di imbarazzo palpabile. Quasi solenne.
“Ha letto bene le indicazioni priiiima di candidarsi?” [Mi sa che si riferiva a quell’insignificante giovane ma non me lo voleva dire con tanta franchezza, mi avrebbe fatto troppo male… Che gentile, la vostra gentile signorina della XXX s.r.l., prestigiosa ditta in cerca di talenti come me…] In conclusione, ora che l’ho messa a conoscenza della vicenda, voglio proprio scusarmi. Mi scusi se ho superato i 40 anni. Mi scusi se da due ho perso il lavoro. Mi scusi ancora se penso di avere ancora molto da dare e, soprattutto, mi scusi per aver fatto perdere tempo alla gentile signorina della Vostra ditta che, sicuramente, ha speso tempo retribuito per leggere il mio CV fino alla terza riga e rispondere alla mia telefonata.

Cordiali saluti
Tizia Qualunque

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