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2016 | Lettera a un artista

Cristina Nori

Lettera finalista nella categoria Lettera a un artista.

Caro Leiji Matsumoto,
ti scrivo perché mi sono chiesta chi fosse il primo artista che ho conosciuto: senza dubbio, sei tu. Mi hai folgorata ancora prima di imparare a leggere il tuo nome. Mi hai catturata per sempre quando ho visto per la prima volta l’Arcadia solcare i cieli e il mantello di Capitan Harlock sventolare dietro il vecchio timone di legno. Maestro, mi hai regalato l’amico immaginario che mi ha accompagnato per più di tre decenni, e che continua ancora oggi a farlo, e di questo non finirò mai di ringraziarti.Capitan Harlock è stato un eroe a cui ispirarmi e un amico a cui confidare i miei dubbi. Altro che Candy Candy infermiera, che la menava per 200 puntate prima di dare un abbraccio a Terence: bel modello per le bambine che crescevano! A me, Harlock ha insegnato a brandire una spada per affrontare le difficoltà enormi che da bambini ci si può trovare davanti. Con coraggio, senza la certezza di vincere, ma provandoci con tutta l’anima. Non sono più così i cartoni di oggi, sai?Alcuni sono splendidamente ironici – hai presenti quelle pecorelle inglesi dispettose che ne combinano di tutti i colori al fattore e al suo cane? – mentre altri sono creati solo per marketing, perché hanno già alle spalle bambocci, bibite e zaini da vendere.Nessuno però ha la forza di Harlock o di Starblazers.Loro non dovevano venderci nulla, soltanto starci accanto per vederci diventare dei piccoli guerrieri della vita.Se mi vedessi, Leiji, ti accorgeresti di che traccia la tua matita ha lasciato su di me. Mi mancano solo i capelli indaco per assomigliare a Meeme. Quell’ideale di bellezza che disegnavi, quelle donne sottilissime, con le braccia affusolate e i lunghi capelli, e quegli occhi grandissimi sono rimasti in me, così diversi da ciò che oggi vedi su ogni copertina. Sai che io continuo a parlare con Harlock? Come facevo da adolescente, quando qualcosa andava proprio storto: “Capitano, si mette male. Tu e Tochiro che fareste?” Ogni tanto mi risponde ancora! Sensei, grazie per Capitan Harlock, grazie per le Mazioniane, grazie per Starblazers e per il Supremo Desslock, quando anche i cattivi avevano una classe che oggi se la sognano.Grazie per la lotta fra il bene e il male, sempre in bilico, che ci portava a scegliere ciò che è giusto e a sognare che da grandi saremmo stati pirati pronti a lottare contro le ingiustizie.Se una scintilla di questo insegnamento è rimasta ancora in noi, ex bambini, allora non tutto è perduto. Non c’è arte più grande di questa.
Cristina Nori

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