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2015 | Lettera di pancia

Cesara Mantica

Lettera vincitrice nella categoria Lettera dal cassetto.

14 luglio 1915

Carissimo papà e mamma,
faccio seguito alle mie due di ieri ed ora più allegro che mai vi scrivo nuovamente. Sapete il perché di questa mia allegria? Eccola.
Già da un 15 giorni nella mia bocca non è entrato che pane muffo con pasta e acqua e brodo-acqua, invece questa mattina dopo essere stato tutta la notte di vedetta e sotto l’acqua, al ritorno nel solito nascondiglio nel bosco ho potuto mangiare un bel quarto di pagnotta con una bella fetta di cioccolato di Chiasso!
Non vi sembra una cosa dell’altro mondo il sentire che il vostro soldato sotto a questo fuoco e su queste montagne e dopo così tanto tempo abbia potuto sentire ancora un dolce proveniente da Milano?
Ora quindi non mi resta che ringraziarvi di tutto cuore del pacchettino che ho ricevuto stamattina sano e bello come se non avesse viaggiato. Peccato che era solo uno ma spero che presto me ne arriveranno altri. […]
A completare questa mia allegria vi racconterò un fatterello di ieri sera, che forse per le vostre preghiere posso continuare la mia allegria.
Eravamo tutti pronti per salire sul posto ove si doveva montare di vedetta e si aspettava che venisse oscuro ed io, Carletto ed altri milanesi si stava parlando di bicilette e seduti tranquillamente si continuava il discorso quando mentre io stavo dicendo a Carletto: “se andiamo a casa e potrò risparmiare un po’ di soldi, voglio comperare una biciletta come la tua, così saremo uguali anche colla macchina”.
Stavo appunto dicendo queste parole quando una pallottola di un maledetto austriaco mi sfiorò la testa e andò a battere pochi passi davanti a me.
Subito tutti noi saltammo dietro ai sassi, mentre altre 10-12 pallottole ci circondarono, ma non fecero male a nessuno.
Anche questa non è una bella ragione di essere allegro? Se quel maledetto stupido avesse tirato un pochino più bene, la mia testa sarebbe stata forata ed invece non è così, mangio allegramente il mio cioccolato e lascio che altri sparano, io sto bene e non penso che a poter mangiare.
Quando ricevete questa mia, voglio che cambiate faccia, l’allegria deve venire anche con voi, anzi il papà invece di bere il latte questa sera deve bere un bel bicchiere di vino alla mia salute ed ammetta che lo abbia bevuto io. Hai capito? […] Ora non mi resta altro da dirvi, sono ancora nel solito bosco e chissà fino a quando ci saremo perché il fuoco nemico non ci lascia avanzare.
Su allegri e sperando che la mamma avrà ricevuto la mia lettera di ieri e così pure la cartolina a papà, vi mando i miei più cari saluti e nuovi ringraziamenti. […]

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