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2017 | Lettera a un cervello in fuga

Bruna Andruccioli

Lettera finalista nella categoria Lettera a un cervello in fuga.

Caro cervello, sì, lo confesso, a volte prendo su i miei pensieri e scappo via. Scappo da te, o meglio, scappo con te. Lo so che sembra un paradosso, ma sei talmente complesso che tu sei capace di fare questo e altro. Ricordi? Tu ed io ci siamo piaciuti da subito, da quando, piccolo piccolo, mi hai presa per mano e con quella tua aria perfettina, intransigente, logica e consequenziale, hai cominciato a delinearmi la realtà in tutti i suoi aspetti. Imparare insieme a te è stato esaltante e lo è ancora, nonostante io abbia un’età di tutto rispetto.Noi due siamo cresciuti insieme, anzi siamo l’uno lo specchio dell’altra e, poiché sono sempre stata una bambina sensibile e facilmente impressionabile, hai visto bene di proteggermi e suggerirmi delle vie di fuga. Quella che mi piaceva di più mi catapultava dritta dritta nel mondo delle favole e lì vivevo altre vite, incontravo personaggi con scarpe pulite e abiti nuovi, per lo più principi e principesse che abitavano in grandi castelli, e fate e gnomi che animavano la natura. Sai quante volte sono salita in carrozza con Cenerentola, dopo aver sfaccendato con lei (tanto ci ero abituata!) e andavo al ballo, per scappare a rotta di collo allo scoccare della mezzanotte!? Ancora ricordo la soddisfazione di vedere la faccia paonazza della matrigna e quella delle sorellastre. Ben gli sta! Io ero strafelice per lo scorno di quelle pettegole.Intendiamoci: non scappo dai miei doveri e dalle mie responsabilità, ai quali invece ho sempre fatto fronte, ma scappo dalla realtà, quando sta per diventare insopportabile, per rigenerarmi e ritornare più felice, con un’altra visione del mondo. Il solo fatto di immaginarla mi acquieta e mi fa pensare che la si possa costruire. D’altra parte come farebbero gli stessi scienziati, se non avessero la capacità di immaginare una realtà diversa con percorsi e scenari sconosciuti?Tu sei un mago, un saltimbanco, uno stregone. Mi piaci perché sei uno e centomiliardi, tanti quanti sono i tuoi neuroni, che riesci a combinare in un numero astronomico di rappresentazioni e di trasformazioni. Cosa vuoi che sia, per te, portarmi in un mondo altro, un mondo ideale, un altrove, dove tutte le ingiustizie sono sanate, i desideri realizzati, i cattivi puniti e la speranza regna sovrana? La cosa buffa è che scappo con te per non perderti: non sia mai che io “mi beva il cervello” per il troppo stress!Lo capisci anche tu che a volte la vita è davvero insopportabile: incomprensibile e frenetica, con gente confusa che ha smarrito il senso dell’esistenza, e non sa come riorientarsi in questo mondo ipertecnologico, interconnesso e globalizzato, dove, a volte, ci si sente impotenti e inadeguati, e dove, ad ogni piè sospinto, s’inciampa nelle incombenze quotidiane e nei fili della tecnologia che dovrebbe semplificarci la vita. Allora tu ed io inventiamo delle storie, aprendo rotte mai battute prima.Quanto mi piacciono le storie, e le parole! Lì trovo tutte quelle che negli anni ho trattenuto dentro di me, tutte quelle che ho letto e che tu mi hai aiutato a ricordare, tutte quelle che ho pronunciato in vita mia. E sono variopinte, allegre, divertenti. Anche quelle tristi, quelle del dolore e della sofferenza, qui si rarefanno e riacquistano il loro corpo di luce, perché la nostra essenza, lo hai detto tu, è la stessa della polvere delle stelle. Qui le parole sono magia, sono arcobaleni di luce colorata, sono ponti che collegano le nostre solitudini, sono mani protese verso l’altro.In questo mondo immaginario anche tu sei più simpatico e perdi quella tua aria saccente e rompiscatole: bla bla bla. Alla fine tiri fuori la tua capacità creativa e ti diverti a scompigliare tutto, mescolando dati e informazioni, in una baraonda allegra e strampalata, che alla fine, però, si ricompone in modo chiaro e coerente.

A volte, in queste scorribande, porto con me anche i miei nipotini e insieme perlustriamo questo mondo incantato, dove facciamo un bel bottino da portare nel mondo della realtà. Quando tocchiamo terra con gli occhi pieni di riso, il cuore batte più forte e una grande, stupenda energia ci spinge verso il futuro. Per tutto questo ti voglio ringraziare. Bruna

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