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2018 | Lettera a chi ha cambiato la mia storia

Ali Osama Arafa Elsayed

Lettera finalista nella categoria Lettera dal carcere.

Sei un oggetto del desiderio, un gioco da ragazzi, una invenzione fantastica, unisci tante cose insieme, la possibilità di fare, la concentrazione e l’occhio deve essere anche un po’ da equilibrista per imparare a calibrare il peso con la dimensione.
Mi piace tantissimo costruirti, il materiale è semplice, un bel giornale di qualità o almeno un giornale nuovo per resistere al vento e alla forza dell’altitudine, una miscela di acqua e farina per preparare il collante e un bastone di bambù o di legno di palma di datteri, almeno nel mio paese, dove ne crescono molte. Poi ci vuole il filo di scozia e tanta pazienza finché non si completa il lavoro. Invece per fare la tua coda o la tua parte inferiore bisogna tagliare tante strisce sottili di carte tutte uguali perché tu possa volare, naturalmente quando sei pronto.

A questo punto bisogna andare su un prato o in una zona vasta dove non ci sono macchine per evitare il pericolo di provocare degli incidenti e prestare attenzione alla presenza di altri aquiloni. È questo il momento di fare una corsa per farti decollare, poi si comincia a dare il via ed allungare il filo, così caro aquilone inizi ad andare su, su, su nel blu del cielo, una sensazione indescrivibile, il cuore e il fisico si uniscono in un istante di gioia mentre bisogna stare molto attenti a non farti scappare o che si spezzi il filo, altrimenti voli via e non tornerai più. Quello è il momento della sofferenza, della disperazione momentanea, non per sempre ma comunque lascia un dolore particolare, non per una perdita importante quanto per una preoccupazione per chi ti trova, avrà già un aquilone pronto con cui divertirsi senza fare fatica e senza spendere un centesimo, in questi tempi avere un po’ di centesimi è una grossa impresa e una grossa fortuna, per cui chi perde l’aquilone perde anche la speranza di poterne preparare un altro subito, a meno di farsi fare un prestito da genitori o da fratelli.

Mi sono ricordato una parte della mia infanzia felice e spensierata, senza cattiveria, senza pensieri e senza preoccupazioni per il domani, perché finché i genitori pensano a te sei sempre protetto e avvolto nel loro amore. Mi manchi mio aquilone leggiadro, mi mancano moltissimo i miei genitori che non ci sono più, mi manca tanto il mio paese perché mi ricordo sempre tante cose bellissime.

Mi manchi tanto, ho voglia di volare, volare, un desiderio che abbiamo tutti, essere liberi, con delle ali grandi e forti, rimane solo un sogno, un’aspirazione irrealizzabile, ma che mi fa provare la commozione di essere parte dell’infinito.

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