2014 | Lettera a un sogno
Alex Forti
Lettera finalista nella categoria Lettera a un sogno.
Stamattina mi sono svegliato e ho pensato a te, caro sogno. Ah, scusate per la mia maleducazione, vorrei prima presentarmi. Il mio nome è Mario, sono un idraulico nato a New York nel 1981. Dal mio nome si può alludere la mia origine, che è appunto italiana, anche se parlo (modestamente) bene italiano, inglese e giapponese. Per chi se lo chiedesse mio “padre” è di Kyoto. Ritornando al discorso inziale, io ho passato una notte magnifica, ma purtroppo amara, perché come spesso accade i sogni non si possono realizzare. La mia mente mi ha trasportato in un mondo diverso da quello in cui vivo; un mondo nel quale le trappole non sono sempre dietro l’angolo; un mondo privo di tutti quegli ostacoli immani che ho dovuto affrontare nella mia vita. È stata dura come poche la mia esistenza; io ho cercato sempre di superare i vari ostacoli saltandoci sopra, ma più di una volta sono caduto nel mondo della droga per tirarmi su. Ora che ho compiuto il trentatreesimo anno di età mi accorgo dei miei sbagli e la mia mente più lucida mi ha portato appunto nel mondo “perfetto”. Un mondo nel quale non ci sono funghi malefici o fantasmi, senza sensazioni ultraterrene causate da quelle maledette sostanze all’interno di pacchetti a forma di stella (si la forma era abbastanza particolare…). Non pensiate che la mia vita sia stata comunque solo momenti negativi e sostanze stupefacenti, ho avuto anche io il mio lavoro e sono volato in giro per il mondo a sistemare case, giardini, acquari e molto altro. Sono anche un abile saltatore, e non per vantarmi anche uno dei migliori in circolazione. In tutte le esperienze negative e positive ho avuto dalla mia parte sempre il mio caro fratello Luigi e la mia dolce principessa, che purtroppo è venuta a mancare da poco, per colpa di un pazzo criminale… ma preferirei evitare la narrazione di questa brutta esperienza. Tra le varie caratteristiche del mondo dei miei sogni ne vorrei una particolarità che a me, come a tutti i miei colleghi manca: la libertà. Vorrei smettere di essere controllato da persone del vostro mondo di tutte le età! Pensate che da più di trent’anni indosso gli stessi vestiti: una maglietta rossa, una salopette blu, un paio di guanti bianchi ed un cappello. Basta! Io sogno un mondo nel quale una persona possa scegliere la sua strada, nel quale il bene non debba per forza trionfare. Un mondo inaspettato e nuovo, senza musichette assordanti, stelle che mi facciano sentire come dopo una dose di metanfetamina e nemici da tutte le parti.
Questo è il mio sogno, vorrei vivere nel mondo reale.
Vorrei uscire da questa vita, da questo gioco (o meglio…videogioco).
Mario
Mario, per gli amici Super Mario
