2014 | Lettera a un sogno
Alessandro Rombecchi
Lettera finalista nella categoria Lettera a un sogno.
Caro “Posto Fisso In Banca”,
è da un po’ di tempo che non ti fai più vivo nei miei sogni e non puoi neanche immaginarti quanto mi manchi. Spero che non ti sia impermalosito quando, da giovane, dicevo di preferire “Lavoro Stimolante” o “Possibilità Di Carriera”. Lo sai che era solo per scherzare, un modo per farsi bello con le ragazze. In realtà ti ho sempre voluto bene e ti ho sempre cercato ogni notte che chiudo gli occhi sperando di poterti incontrare e di poter godere della tua compagnia.
Se possibile vorrei sognarti insieme a “Bionda Provocante” che è anch’esso un gran bel sogno. Insieme passeremmo dei bellissimi momenti nella casetta di proprietà (nella vita reale il mutuo è più un miraggio che un sogno) o facendo delle scampagnate con la macchina nuova-nuova (ulteriore utopia del mio mondo reale). Indossare giacca e cravatta per andare al lavoro e poter uscire di casa senza dover seminare i debitori… Cavoli, che gran bel sogno!
Onestamente non capisco perché è tanto tempo che non ti incontro più…
L’alimentazione serale è estremamente frugale: dopo la cartella di Equitalia è diffcile che non riesca a prendere sonno per la pancia troppo piena.
Anche il letto è sempre lo stesso: avevo pensato di sostituirlo, ma dopo aver visto un po’di prezzi in giro e aver pagato le ultime bollette ho capito che non sarei mai riuscito a staccarmi da lui e mai e poi mai a cambiarlo. Qualcuno mi ha detto che non ti incontro perché ho perso la speranza, ma non credo che sia una spiegazione plausibile: nel monolocale di nemmeno 20 metri quadri in cui vivo è praticamente impossibile perdere qualsiasi cosa, specialmente se preziosa. Pensa che, l’altro giorno, mi sono caduti di mano degli spiccioli e non hanno fatto in tempo neanche a toccare terra che si è presentato il padrone di casa ad esigere il pagamento degli affitti arretrati.
Ho provato a chiedere in giro, ma ormai nessuno sa più niente di te…
I ragazzi più giovani non credono nemmeno che tu sia mai esistito e mi deridono se provo a parlargli di te. Anche i politici ti ricordano con commiserazione, come si fa per le case chiuse di lontana memoria. So benissimo che sono solo esagerazioni di alcuni facinorosi e che presto, forse stasera stessa, verrai ad animare il mio sonno notturno regalandomi dei momenti indimenticabili…
Indimenticabili fino alla mattina, ben inteso: una volta aperti gli occhi la realtà sarà completamente diversa, ma questa è un’altra storia.
A presto!
