Amici del festival
Il fascino della contaminazione di linguaggi e della voce di Maria Antonietta

Poesia, prosa, musica: sono tutti linguaggi tra cui si destreggia Maria Antonietta, amante delle parole e delle emozioni sincere.
Sul palco del teatro Sociale l’abbiamo vista interprete delle sue canzoni, di una sua lettera e dello scritto che Roberta Brioschi, finalista per la categoria Lettera alla mia città, ha dedicato alla città sognata, desiderata e immaginata.

Questo un estratto:
“Voglio una città dai balconi fioriti, capace di accogliere, di dare, di ricevere, di scambiare, di contaminarsi, di sporcarsi e avere la forza di farsi pulita, una città grande ma dove nessuno si perde, piccola dove però nessuno si tedia, una città ricca di sapere, di sapori, di intonazioni, di arguzie, di espressività e piacevolezze.
Voglio un posto dove vivere che sia l’essenza del mio essere, la prospettiva del mio futuro e il riposo per il mio trapasso.
Allora, cara città, non mi importa dove sei, quanti abitanti hai, come ti si raggiunge, quanto caldo fa in estate e freddo in inverno… contano i sorrisi, gli abbracci, i saluti, le risate e le lacrime, la voglia di stare insieme e di scoprirsi stranamente e inimmaginabilmente simili e vicini.“
Amici del festival
Antonio Cornacchione legge la lettera che accorcia le distanze e celebra il sogno di tanti ragazzi.

Antonio Cornacchione ha portato sul palco della Casa delle Arti le emozioni racchiuse nella lettera di Martina Dei Cas, vincitrice del premio speciale Writing the distance.
Con la sua lettera Martina ha dato voce a milioni di bambini e ragazzi che a causa della guerra si vedono negato il diritto all’istruzione, giovani a cui “non servono scuole belle come castelli, ma adulti coraggiosi, che ci aiutino ad imparare anche nelle circostanze più avverse. Perché tu, cara scuola, non sei un luogo. Ma un sogno fragile. L’unico capace di cambiare in maniera durevole il destino di popoli e Paesi”.
Per leggere la lettera, clicca qui.
Amici del festival
Max Pisu: comico, attore e papà legge la migliore Lettera Under 14

Fa sorridere ma anche riflettere la lettera vincitrice della categoria Under 14.
Proprio come il suo interprete: Max Pisu, attore e comico che riesce sempre a unire l’ironia a un racconto puntuale e critico della quotidianità, che ha dato voce al racconto di Matilde Mezzetti.
La vincitrice della categoria riservata ai più giovani ha raccontato la sua esperienza durante il periodo di didattica a distanza con spontaneità e simpatia, senza nascondere il senso di smarrimento dato dalla chiusura della scuola e il desiderio di riabbracciare i propri cari e ritrovare una certa “normalità”. Il testo della lettera è disponibile qui.
Amici del festival
Valerio Bongiorno interpreta la Lettera d’oro 2020/21

È di un’insegnante di Fossalta di Portogruaro, Laura Musso, la lettera che vince l’edizione 2020/2021 del Festival. A dare voce a questo ironico racconto del percorso scolastico della protagonista, dalla scuola elementare fino alla vita da docente, l’attore e operatore teatrale Valerio Bongiorno.
Clicca qui per leggere il testo della Lettera d’oro 2020/21
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