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Edizione 2019

I detenuti, liberi di raccontarsi

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Si rinnova, grazie alla collaborazione con il Ministero della Giustizia, il progetto “Lettera dal carcere”, una delle più potenti e toccanti declinazioni del Festival delle lettere.

Dal 2005 infatti il Festival varca le porte delle carceri italiane con questa iniziativa, un ponte di libertà che vuole essere la chiara espressione della missione di questa manifestazione: colmare ogni forma di distanza attraverso la scrittura epistolare, offrendo alle emozioni, alle storie e alle parole dei detenuti una via di fuga, una forma di libertà nuova.

Anche per questa speciale categoria fuori concorso è valido il tema principale dell’edizione 2019, LETTERA ALLA MIA CITTÀ: un luogo che può prendere dimensioni fisiche, tradizionali, da cui scappare o in cui chi scrive sogna di tornare, o restare un non-luogo, dimora di ricordi, ambizioni e desideri. È come sempre lasciata la massima libertà di interpretazione del tema, oltre alla possibilità di scegliere di scrivere una lettera a tema libero, per dare sfogo ai propri pensieri e far sì che questi raggiungano chi si trova oltre le sbarre.

Come per le altre categorie in concorso, le migliori lettere ricevute saranno selezionate dalla Giuria del Festival e la vincitrice verrà interpretata e premiata in occasione dello spettacolo dedicato alle migliori lettere, in scena domenica 15 settembre al Teatro Sociale di Bergamo.

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Amici del festival

Amanda Sandrelli accende le emozioni racchiuse nella Lettera d’oro 2019

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Intensa e delicata, appassionata e rispettosa, Amanda Sandrelli ci ha regalato un’interpretazione davvero unica della lettera vincitrice del Festival delle lettere 2019 scritta da Raffaelle De Nicola alla sua città, L’Aquila.
Un messaggio dal futuro, ricco di spunti per il presente, un invito a rialzarsi e a ricominciare a volare dopo il disastroso terremoto di 10 anni fa. 

Clicca qui per leggere la lettera di Raffaella De Nicola.

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Amici del festival

Da Diodato una dichiarazione di amore e coraggio per il mondo dei nonni in pieno stile Festival

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Senza lo sforzo creativo del proprio nonno per conquistare l’amore negli anni 30, Diodato non sarebbe qui e non avrebbe potuto dedicare musica e parole uniche al pubblico del Teatro Sociale e alla sua stessa famiglia.

Nel sabato sera del Festival, il cantautore tarantino ha infatti portato con sé sul palco il prezioso scambio epistolare di nonno Salvatore e nonna Rosetta e interpretato una delle lettere finaliste di questa edizione scritta da una nipote per celebrare il compleanno della propria amata nonnina.

Ed è questo il motivo per cui ho voglia di conoscerti nonna, perché sento di appartenerti. Non puoi immaginare quanto mi scoppi il cuore ogni volta che varco la soglia della porta, al mio ritorno, e so di poterti riabbracciare. Ogni tuo momento di lucidità, ogni tuo sguardo consapevole, ogni momento in cui riesco a dialogare con te è l’immenso per me.” 

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Amici del festival

Mirkoeilcane condivide l’urgenza di scrivere nata tra le mura di una cella

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Il cantautore romano ha infatti dato voce, sul palco del Teatro Sociale di Bergamo, ad una delle lettere finaliste della categoria fuori concorso Lettera dal carcere

In particolare Mirkoeilcane ha regalato al pubblico del Festival la sua interpretazione della lettera di Antonio, detenuto nel carcere di Volterra: una riflessione introspettiva, un dialogo con la propria anima in cui Antonio stesso esprime il suo desiderio di comunicare e condividere la sua passione per la scrittura.

Eccone un breve stralcio: “Voglio scriverti dei secondi, dei minuti, delle ore e poi ancora i giorni e i mesi e gli anni che passo all’interno di questa cella dove il tempo – lo giuro – non passa mai: entrambi prigionieri, che si inseguono da sempre, incessantemente, ognuno con la sua velocità, col suo tempo, indissolubilmente congiunti. Voglio scriverti della vecchiaia che mi ha fregato, e del tempo che è scivolato via come i granelli di sabbia dall’incavo della mano e, del sorriso che, nonostante tutto mi è rimasto, e basta a nascondere le rughe sulla fronte e le ferite nel cuore.

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